Snack per cani e gatti: una gustosa coccola

Gli snack, una necessità più psicologica che alimentare

Avere a cuore il benessere del proprio animale si concretizza, per molti proprietari, nel fornire al proprio pet non solo un’alimentazione calibrata alle esigenze specifiche ma anche prodotti complementari come gli snack.

“Uso lo snack perché”: “lo rende felice”, “rafforza i comportamenti”, “è utile a scopo educativo”, “il suo cibo è noioso”. Tutte risposte legate alla sfera emotiva del proprietario. Uno studio del 2016 evidenzia quanto gli snack rappresentino un elemento chiave nella relazione con il proprio pet. È importante ricordare però che ci sono tecniche alternative di ricompensa del proprio animale. Si tratta del gioco, della passeggiata, della coccola o di altre interazioni positive legate alla cura, come lo spazzolamento. Somministrare automaticamente snack per ogni richiesta del cane significherebbe minimizzare le necessità di condivisione di momenti sociali con i membri della famiglia creando un tipo di rapporto incentrato sulla somministrazione di cibo.

Per i veterinari, gli snack possono diventare un problema da gestire in quanto i proprietari talvolta ne abusano, sostituendoli ad alimenti completi e bilanciati. Uno studio riferisce che il 96% dei proprietari somministra snack, il 69% quotidianamente ma solo il 5% si preoccupa di prestare attenzione alle dosi.

Qual è il profilo del proprietario che somministra snack?

In base ad uno studio del 2006 è emerso che l’età del proprietario è variabile, non sembra esserci una correlazione lineare. Nella scelta degli snack il medico veterinario gioca un ruolo chiave per i proprietari over 35 anni, mentre i più giovani si fanno consigliare da conoscenti e amici.

Che tipo di snack esistono?

Oggi la categoria degli snack vanta un numero rilevante di referenze.

• Funzionali: formulati per gestire alcuni stati patologici come allergie alimentari, sovrappeso e obesità, malattia delle vie urinarie e prevenzione dell’accumulo di tartaro.
• Masticativi: passatempi commestibili. La masticazione impegna il cane sia fisicamente sia mentalmente, dona appagamento e autogratificazione simulando il comportamento alimentare del suo antenato, il lupo, il quale lacera i tessuti della preda. La masticazione dovrebbe essere praticata quotidianamente dal cane, in quanto ha implicazioni benefiche a livello psicofisico: con la masticazione si abbassa il livello di stress grazie all’aumento delle endorfine, gli “ormoni della felicità”. È opportuno incentivare questo tipo di attività indirizzandola verso uno snack masticativo sapientemente scelto dal proprietario.
• Fuoripasto: possiedono un potere premiante, ossia rappresentando un rinforzo positivo rispetto ad un’azione che si vuole far imprimere nella memoria dell’animale. A questa categoria appartengono i biscotti e i premi. Si utilizzano per premiare il cane in contesti dove occorre un rinforzo, per esempio durante l’educazione, le performance sportive o l’addestramento. Vanno somministrati immediatamente rispetto all’azione che si vuole fissare nella memoria e il premio deve essere molto gradito al fine di svolgere una reale azione premiante.
  Gli snack super premium Virtus® vantano dal 70% al 90% di ingredienti di origine animale e non contengono coloranti. Si consigliano durante le sessioni di addestramento ed educazione dal momento che la loro appetibilità conferisce un alto potere premiante. Si dividono in:
  • Soft snack: pratici ossicini con singola fonte proteica di origine animale
  • Mini steaks: piccole bistecche di carne e pesce
  • Mini strips: sottili strisce di salmone e merluzzo pescati in Alaska
• Cibo umano: spesso somministrato dai proprietari, non contiene i giusti nutrienti e risulta difficile da dosare, infatti facilmente si incorrere in eccessi. Ecco qualche esempio:
  • 60 grammi di formaggio stagionato apportano 242 kcal ovvero l’intero fabbisogno giornaliero di un cane sterilizzato di 4 chili
  • 100 grammi di prosciutto apportano 164 kcal ovvero il 20% del fabbisogno giornaliero di un cane sterilizzato di 20 chili
  • 48 grammi di würstel apportano 130 kcal ovvero il 63% del fabbisogno giornaliero di un gatto europeo d’appartamento

Tra gli alimenti ad uso umano esistono alcune alternative salutari che possiedono un potere premiante legato al rumore che producono durante la masticazione (carota, finocchio, zucchina e mela) o al sapore dolce (banana e pera). Si tratta di snack meno calorici rispetto ai cibi precedentemente citati.

Gli snack prodotti appositamente per cani e gatti risultano un’alternativa preferibile rispetto ai cibi umani. Ricordiamo tuttavia che anch’essi apportano una percentuale di calorie, pertanto, quando si somministrano, occorre ridurre sempre una quota del pasto.

Attenzione alle dosi…
Quali sono i rischi legati a un consumo eccessivo di snack?

Gli snack sono alimenti complementari, in quanto somministrati da soli non soddisfano il fabbisogno giornaliero. Il modo corretto per evitare carenze o eccessi è quello di associarli sempre ad alimenti completi rispettando il seguente rapporto: almeno l’85% delle kilocalorie giornaliere dovrebbero essere apportate da un alimento completo e la restante parte potrebbe essere apportata da alimenti complementari come gli snack. Tali indicazioni andrebbero tuttavia verificate in base alla singola situazione.

A livello globale stanno aumentando i soggetti in sovrappeso sia umani che animali. Esiste una correlazione positiva tra il grado di sovrappeso dei proprietari e quello dei rispettivi animali, indicativa di un mancato riconoscimento del problema. L’obesità e il sovrappeso sono malattie croniche tipiche dei paesi industrializzati e causate da squilibri energetici (eccessiva introduzione di energia con gli alimenti, insufficiente utilizzo di energia tramite il movimento fisico o associazione di entrambi questi stili). Rappresentano vere patologie che si correlano ad altri stati (problemi cardiocircolatori, respiratori, diabete, ecc.), riducendo l’aspettativa di vita degli animali.